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Storia del più personal tra i computer


Il declino di un sogno

Alla fine del 1994 una casa produttrice di espansioni per Amiga, Village Tronic, commercializzò l'ultimo aggiornamento dell'AmigaOS effettuato da Commodore prima del fallimento. Si trattava di AmigaOS3.1, una revisione minore ma importante.
Dopo un periodo dominato dall'incertezza, nel 1995 Escom, nota casa tedesca produttrice di personal computer, acquisì ciò che rimaneva della Commodore, inclusa la tecnologia Amiga. Escom all'inizio era interessata prevalentemente al marchio Commodore e commercializzò parecchi PC compatibili con il logo della storica azienda USA. Per quanto riguarda Amiga venne creata una compagnia sussidiaria: Amiga Tecnologies che fra pesanti ristrettezze economiche ricominciò la produzione di sistemi Amiga, riportando sul mercato Amiga1200 (venduto con una serie di software omaggio ed una suite di software per Internet), e producendo il modello Amiga4000 Tower. La società iniziò anche a progettare nuovi computer Amiga.
Il 1995 fu anche l'anno in cui una società chiamata VISCorp, il cui presidente era William Buck, si interessò alla tecnologia Amiga allo scopo di utilizzarla in set-top-box per la navigazione in Internet dal televisore di casa. VISCorp avviò una serie di trattative per acquisire la tecnologia Amiga ma nessuna di esse andò a buon fine.
Quell'anno vennero annunciati, sia da terze parti sia da Amiga Tecnologies, numerosi progetti per trasformare la piattaforma Amiga in un sistema basato su componenti standard e sui processori RISC PowerPC, già presenti nei Macintosh dell'epoca. Molte case produttrici preesentarono le proprie idee, come ad esempio la defunta PIOS (poi Met@box) capitanata da Dave Haynie, storico ex ingegnere Commodore. Sull'onda dell'interesse verso una soluzione "aperta" negli anni successivi si arrivò a creare l'"Industry Council for Open Amiga" (ICOA), un'articolata organizzazione di utenti, sviluppatori e aziende che si proponeva di riempire il vuoto lasciato dall'assenza di una casa madre. Tuttavia nessuno, alla fin fine, riuscì a produrre qualcosa di concreto e lo stesso ICOA si dissolse in un gran polverone. Analoga ingloriosa fine fece pOS, un sistema parzialmente compatibile con AmigaOS pensato per girare sui futuri sistemi aperti e che, dopo la commercializzazione di un'anteprima per le macchine Amiga esistenti, non diede più segni di sé.
Nello stesso periodo Phase5, una casa produttrice di espansioni per Amiga, appoggiata da Amiga Tecnologies, progettò delle particolari schede per i modelli Amiga1200 ed Amiga4000 allo scopo di dare il via ad una fase di transizione che avrebbe portato la piattaforma Amiga e soprattutto i suoi utenti dell'epoca, verso la tecnologia RISC. Tali schede acceleratrici, chiamate in seguito CyberstormPPC e BlizzardPPC, erano costruite attorno a due processori pensati per operare in parallelo: un Motorola 68040/060, su cui avrebbe girato AmigaOS3.1, ed un PowerPC 603/604 sul quale sarebbe stato costruito il nuovo AmigaOS e che poteva essere utilizzato dalle applicazioni.
Nel 1996 i primi segni di cedimento finanziario da parte di Escom, dovuti a problemi nelle vendite di PC, portarono alla chiusura di molti uffici ed alla concentrazione delle ultime risorse presso la sede inglese. Nello stesso periodo salì al comando di Amiga Tecnologies un altro uomo ex Commodore, Petro Tyschtschenko, che negli anni a seguire sarebbe divenuto una figura carismatica nel mercato Amiga per la sua capacità di tenere in piedi l'azienda vendendo improbabili gadget "amighisti" e portando gli ultimi Amiga1200 Escom nell'allora inedito mercato indiano.
Il 1996 fu anche l'anno in cui vide la luce ciò che fino ad allora gli "amighisti" avevano considerato, con orgoglio, irrealizzabile: un vero emulatore Amiga! Le prime versioni erano denominate "Unusable Amiga Emulator" (UAE) a causa della lentezza e scarsa compatibilità ma con il progredire dello sviluppo (e della velocità media dei processori montati sui PC), UAE raggiunse prestazioni interessanti, finendo per emulare più che dignitosamente le demo ed i giochi che avevano fatto la storia dell'Amiga. Tanto fu l'interesse attorno a questo prodotto che qualche anno dopo Cloanto, una storica software house italiana, strinse un accordo con Amiga per rilasciare "Amiga Forever", una suite software basata su UAE (che è open source) e contenente tutto il necessario per emulare Amiga: dal Sistema Operativo (tuttora commerciale e quindi non reperibile legalmente su Internet), a installazioni pre-configurate, fin anche a software bonus e chicche della storia Amiga.
A Luglio '96 Escom andò in bancarotta e fu costretta a mettere in vendita Amiga ed i relativi brevetti. Phase5 non poté quindi accedere ai sorgenti di AmigaOS e così, parallelamente allo sviluppo delle Il logo del progetto A\BOX schede CyberstormPPC e BlizzardPPC, partì il progetto di un nuovo computer, l'A\Box, che avrebbe dovuto diventare il nuovo Amiga grazie ad un Sistema Operativo compatibile con AmigaOS ed un'architettura "custom" in linea con la migliore tradizione Amiga. In seguito per problemi di sviluppo e costi il progetto, per altro ancora sulla carta, fu accantonato in favore di una macchina più "standard" denominata Pre/Box e che comunque non vide mai la luce.
Intanto, nel 1997, Gateway, una famosa casa produttrice di PC americana, Amiga 1200 e 4000 in tower di terze parti acquisì Amiga e i suoi brevetti e rinominò Amiga Tecnologies in Amiga International. Gateway creò inoltre una nuova sussidiaria per lo sviluppo della piattaforma Amiga: Amiga Incorporated. L'azienda licenziò la tecnologia Amiga ad una serie di case produttrici, come ad esempio la tedesca Micronik, la quale mise in vendita una serie di macchine Amiga towerizzate basate sull'Amiga1200 e sull'Amiga4000. Iniziò così il periodo della produzione di cloni Amiga per il mercato consumer. Ricordiamo che il primo vero clone Amiga fu la piattaforma DraCo di MacroVision, uscita nel 1995, dal costo elevatissimo e dedicata al video editing.
In questo periodo Phase5 riuscì finalmente a commercializzare le proprie schede acceleratrici PowerPC che riscossero un buon successo soprattutto per la possibilità di utilizzare su Amiga lettori di file MP3 (all'epoca una novità in fase di lenta espansione) e "port" di software per altre piattaforme, come gli emulatori di vecchi computer e console (che allargarono il parco ludico) ed i giochi PC di cui erano stati rilasciati i sorgenti, per esempio Doom, Quake1, Descent, Hexen, ecc...
Il 1998 comunque fu per Amiga un anno di promesse, ritardi, cancellazioni e cambi di rotta, senza la produzione di qualcosa di tangibile, demoralizzando così tutto ciò che girava intorno alla piattaforma Amiga (utenti, software house, produttori di hardware, ecc...).
Amiga International non portò alcuno sviluppo alla piattaforma Amiga, facendo solo una serie di promesse non mantenute. La tecnologia Amiga rimaneva negli anni sempre la stessa mentre i prodotti rivali si evolvevano velocemente. In questo periodo molte riviste dedicate ad Amiga chiusero i battenti e parecchie software house si allontanarono dal mercato Amiga. Il grande sogno Amiga iniziò dunque ad affrontare un triste declino.

AmigaOS3.1 e la comunità Amiga

Grazie all'intervento di Village Tronic, che si occupò di rifinirlo e confezionarlo, venne commercializzato AmigaOS3.1, in precedenza sviluppato da Commodore. In tale versione furono corretti numerosi bug riscontrati nella revisione 3.0, aggiunti due nuovi datatype, uno dei quali introdusse il supporto per le animazioni. Vennero La schermata di avvio dell'Amiga 1200 inoltre aggiornati alcuni moduli di sistema nella prospettiva di una futura implementazione dell'AmigaOS indipendente dai chip custom.
Con il passare degli anni, in mancanza di aggiornamenti ufficiali, la comunità di sviluppatori che manteneva viva la piattaforma Amiga si mise all'opera e produsse tutta una serie di programmi che mettevano l'AmigaOS3.1 in condizioni tali da essere ancora utilizzabile.
In questa sede citeremo solo alcune delle tante caratteristiche che gli "amighisti" negli anni hanno aggiunto al Sistema Operativo Amiga grazie alla sua natura modulare.
L'introduzione di BOOPSI su AmigaOS portò innanzi tutto allo sviluppo di tanti strumenti, più precisamente delle GUI Engine, che rendevano più semplice la costruzione di interfacce grafiche. Tra questi ricordiamo MUI e ClassAct, ma molti altri negli anni sono stati sviluppati.
L'interfaccia grafica offerta da Intuition fu pesantemente rimaneggiata dai programmatori dell'epoca attraverso tutta una serie di patch (cioè modifiche "provvisorie"), che si occupavano ciascuna di alcuni aspetti dell'interfaccia grafica. La prima patch, in ordine cronologico, fu SysIHack del 1994 che introdusse un nuovo aspetto per gli elementi grafici di Intuition. Si trattava di "XEN" che venne particolarmente apprezzato dall'utenza dell'epoca. Nel 1995 uscì la patch MagicFrames che ritoccava gli elementi di GadTools. Poco dopo uscì anche CenterTitles che poneva al centro i titoli di ogni finestra di Intuition. VisualPrefs rendeva configurabile l'interfaccia grafica di AmigaOS Con quest'ultima, nel 1996, iniziò una vera e propria ondata di patch grafiche che culminò nel 1997 con VisualPrefs di Massimo Tantignone che rese estremamente configurabile ogni componente della GUI di AmigaOS e permise così di migliorare l'aspetto di moltissimi vecchi programmi. Si deve invece a Olaf Barthel (già autore di innumerevoli programmi per AmigaOS come Term o il port di Samba), l'aggiornamento di MagicMenu, una patch nata 1992 che migliorava l'aspetto dei menu di AmigaOS e ne estendeva le funzionalità.
Anche il sistema ad icone fu prima di tutto "rinvigorito" grazie a completi set di icone proposti dagli utenti. Tra questi è doveroso ricordare il pacchetto MagicWorkbench che per un paio d'anni rappresentò uno "standard de facto" su AmigaOS. In seguito l'intero sistema ad icone venne "rimodernato" attraverso l'introduzione della patch chiamata NewIcons che forniva alle icone una palette variabile a 32 colori invece dei quattro statici utilizzati in passato. Accompagnavano NewIcons un insieme di icone in prospettiva che fu rapidamente associato a quel programma, tanto da dividere gli utenti in chi apprezzava "le NewIcons" e chi non le gradiva.
Nuove icone e sfondi per rendere il Workbench più gradevole Nacquero anche validi sostituti del Workbench, come Scalos e DirectoryOpus5, quest'ultimo derivante dal famoso filemanager DOpus4, per anni uno degli strumenti più usati su Amiga. Questi programmi introdussero molte caratteristiche ormai comuni nei desktop di altre piattaforme. Contemporaneamente vennero sviluppate anche patch migliorative della shell di sistema come come VincED e KingCON.
Interessante fu l'introduzione di Executive, un'applicazione client/server realizzata da Petri Nordlund. Tale programma era fondamentalmente uno scheduler. Lo scheduler è un componente del kernel dei Sistemi Operativi più avanzati che decide in maniera ragionata a quale tra i processi in attesa assegnare una determinata risorsa, per esempio il tempo CPU. Executive in sintesi permetteva di estendere la gestione dei processi di AmigaOS mettendo a disposizione sei profili utilizzabili dallo scheduler a seconda dell'uso tipico della macchina.
Un'altra soluzione per usare icone più gradevoli: NewIcons Il logo del sistema AHI Nello stesso periodo nacque AHI, un sistema di gestione dell'audio per AmigaOS ideato da Martin Bloom. Con AHI i programmi sotto AmigaOS furono in grado di utilizzare per l'output audio non solo il chip custom Paula ma anche tutta una serie di schede audio prodotte negli anni da terze parti. AHI sostanzialmente forniva una API (cioè una serie di funzioni che i programmi utilizzano per molteplici obiettivi) per rendere il software ed i programmi indipendenti dall'hardware audio usato. AHI offriva vantaggi anche agli utenti di Amiga senza schede audio aggiuntive: era infatti presente uno speciale driver per il chip custom Paula che permetteva l'esecuzione di suoni sino a 14bit, una caratteristica offerta da sempre da questo chip ma mai sfruttata realmente se non da alcuni programmi.
Mancando nuove macchine, molti produttori di hardware in questo periodo misero in commercio espansioni per consentire l'aggiornamento dell'Amiga dal lato hardware.
Vennero sviluppate e commercializzate le prime schede grafiche per Amiga per migliorare le capacità grafiche del sistema. Con queste schede nacquero i primi software che, analogamente a quanto accaddeva con AHI per l'audio, rendevano AmigaOS ed i suoi programmi indipendenti dall'hardware grafico utilizzato. I primi prodotti di questo tipo ad apparire furono EGS e RetinaEMU, seguirono poi CyberGraphX e Picasso96.
E' doveroso ricordare tra i produttori di espansioni hardware per Amiga la Phase5, a cui si deve la commercializzazione di numerosi modelli di espansioni basati sui processori 680x0 Motorola: Phase5 fu inoltre la produttrice delle schede a doppio processore CyberStormPPC e BlizzardPPC per i modelli Amiga4000 ed Amiga1200. Tali schede, che fornirono nuova linfa vitale alla piattaforma Amiga, montavano sia un processore Motorola 680x0, in Il logo dei processori della famiglia RISC PowerPC modo da eseguire il Sistema Operativo Amiga e tutto il software fin li scritto, sia un PowerPC 60xe (G2) che veniva utilizzato come coprocessore a supporto dei programmi che necessitavano di molta potenza CPU. Per poter usufruire di tale processore PowerPC nacquero due kernel: PowerUp e WarpUp (chiamato poi WarpOS) che convivevano, ciascuno parallelamente, con il kernel Exec di AmigaOS, sebbene la coesistenza di due processori di natura tanto differente comportasse svariati problemi.

Andrea Maniero scrive a tal proposito:
Le schede PPC per Amiga vennero sviluppate da Phase5 tra il 1996 e il 1997. Le CyberstormPPC vennero lanciate nell'autunno '97, le BlizzardPPC nella primavera '98. Phase5 aveva pero' l'abitudine di supportare sviluppatori importanti regalando loro schede, spesso anche prima dell'uscita delle stesse sul mercato. Per questo motivo Haage&Partners, il colosso del SW Amiga dell'epoca, ottenne 2 CSPPC alpha gia' all'inizio del 1997 (senza alcun NDA e con tutta la documentazione dell'HW). In quel momento PowerUP (il kernel realizzato per le schede di Phase5 da Ralph Schmidt, Frank Mariak e Gerald Carda) era pure in versione alpha,[...]. Per poter lavorare meglio (o forse, per poter lavorare e basta) H&P realizzo' la sua prima versione di WarpUp, a cura di Sam Jordan ed un paio di altri programmatori ([...]Michael Rock e Jochen Becher).

Tra le tante grandi iniziative "amighiste" spicca lo sviluppo esponenziale di "Aminet" nato nel 1992 ad opera di un gruppo di studenti universitari svizzeri. "Aminet" è una vasta fonte di risorse software per AmigaOS mantenute online e scaricabili gratuitamente senza banner o altre complicazioni. Per alcuni anni Aminet, strutturato su una rete di mirror internazionali, è stato unanimamente acclamato come la più grande collezione di software per una singola piattaforma.
In questo periodo storico inizia anche l'avventura di Amiga Replace Operating System, in breve AROS. Ideato da Aaron Digulla, AROS mira alla reimplementazione delle API di AmigaOS3.1 in un sistema completamente portabile ed Open Source. Il fine ultimo è ottenere un AmigaOS aperto (quindi migliorabile semza ricorrere a patch esterne), compatibile a livello sorgente con l'originale ed utilizzabile su differenti architetture hardware. In seguito il progetto si aprì ad un team di sviluppatori esterni e cambiò parzialmente la definizione in Amiga Research Operating System.
Il logo di AROS

AROS è tuttora in continuo sviluppo e può essere scaricato gratuitamente ed utilizzato su qualsiasi PC.

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